Una giornata speciale // Raccontiamo il 2 maggio

UNA GIORNATA SPECIALE

Per la Comunità Educante de’ Pazzi, domenica 2 maggio è stata una giornata speciale, che ha riempito di gioia i cuori e fatto correre l’immaginazione.

Dall’immaginazione alla realtà a volte però, il passo è breve: il Parco Cicogna, trasformato per l'occasione in un insieme di laboratori creativi, spettacoli di piccoli acrobati e palestra all'aperto, ha ospitato per tutto il pomeriggio adulti, ragazzi e bambini che lo hanno animato con la loro allegria, ed ha visto finalmente l’inaugurazione dell'aula verde, voluta e realizzata da tutta la comunità educante. Una comunità composita, nata dall’esperienza di tante battaglie comuni sul territorio.
Nella giornata di ieri al comitato di quartiere Mammut con il suo vivacissimo doposcuola, a Insieme per l'Aniene, all’ Asd Corpi pazzi, al Forum per Aguzzano, al Museo di Casal de' Pazzi, alla scuola Palombini con il suo progetto Storie cucite a mano-Con i Bmabini, e al Casale Alba2 si sono aggiunte tante associazioni che hanno portato il loro prezioso contributo in una ricca e animata assemblea allargata. Un grande saluto e ringraziamento alla scuola popolare del Quarticciolo, alla Libera Assemblea di Centocelle, all’ associazione Superabile, al Movimento di Cooperazione Educativa, all’ associazione DOM – Roma non esiste e alla onlus Tecnologie solidali.
Oltre all’inaugurazione dell’aula verde, è stato anche possibile realizzare un frigorifero recuperato in funzione di book-crossing, realizzato e restaurato dal doposcuola del Mammut, e l’illuminazione serale del campetto da basket ad opera della onlus Tencnologie Solidali che ha inoltre donato un generatore fotovoltaico alla comunità educante.
È stato un pomeriggio pieno di vivacità, ma anche di consapevolezza: la scuola virtuale non può sostituire quella in presenza, né rispondere adeguatamente ai bisogni reali di bambini e adolescenti. Non che però la scuola pre covid fosse esente da gravi problematiche: negli ultimi anni attraverso politiche sconsiderate mirate al suo indebolimento, la scuola pubblica ha subito pesanti e continui tagli che hanno provocato, tra le altre cose, la formazione di classi pollaio, la carenza di spazi e di formazione di qualità per il personale docente, l’ eccessiva burocratizzazione, il precariato del personale docente e non, l’ esternalizzazione dei servizi di base, la competizione tra singoli istituti in funzione dell’autonomia, solo per citarne alcune. Tutto ciò ha favorito il ripiegamento della scuola su sé stessa, il suo isolamento dal territorio circostante con un divario sempre maggiore tra giovani e istruzione, che culmina spesso nella demotivazione di tanti studenti favorendo fenomeni di dispersione e abbandono scolastico.
“Qui se cadi è morbido” ha scritto un bambino per descrivere l’aula verde. La costruzione di un’aula verde è solo l’inizio di un lungo cammino verso un’apertura al territorio, verso reali pratiche inclusive che non si limitino alle parole vuote e retoriche di un progetto scolastico, verso una scuola che incontra la vita reale, dove chi inciampa, cade sul morbido.


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